LEGAMBIENTE e ARPAT: a Lucca manca l’aria, colpa dell’inquinamento. di Michele Citarella

Non lo dicono ambientalisti o associazioni del territorio che si occupano dei problemi dell’aria e della salute del territorio. Lo dicono (e i dati sono disponibili su internet) una delle più autorevoli organizzazioni nazionali in materia come Lega Ambiente oltrechè l’Agenzia Regionale Protezione Ambiente della Toscana (ARPAT). L’aria di Lucca è scadente e pessima e i lucchesi hanno respirato, dal primo gennaio fino al 19 febbraio 2008 (giorno della rilevazione dei dati) molto più smog di altre importanti metropoli italiane come ad esempio Roma, Napoli, Milano. L’ARPAT ha reso noti i dati dell’area della città di Lucca misurati lo scorso 21 febbraio tramite le postazioni di Piazza San Micheletto e Viale Carducci, prendendo in considerazione i seguenti materiali: biossido di zolfo, monossido di carbonio, ossido di azoto, ozono, polvere, fumo, microgocce di sostanze liquide. L’aria misurata in San Micheletto ha avuto dall’ARPAT un giudizio scadente, mentre quella relativa a Viale Carducci ha avuto un giudizio pessimo. Sulla stessa lunghezza d’onda le ricerche di Lega Ambiente secondo cui Lucca è una delle cinque città a non essere a norma con le direttiva comunitarie. L’unione europea ha infatti stabilito che ogni città non può superare, per più di 35 giorni durante l’anno solare, il limite di 50 microgrammi per metro cubo di polveri sottili. Al 19 febbraio Lucca aveva già oltrepassato il limite insieme con Modena. Secondo questi dati avrebbero fatto peggio in Italia soltanto Torino, Frosinone e Cesena. Anche alla luce di questi dati il giorno 7 marzo a S. Anna presso il salone principale del Nuovo centro parrocchiale, si terrà un’assemblea tra tutte le forze politiche, gli enti locali, le associazioni di volontariato e sindacali, i vari comitati ambientalisti della città, gli ordini professionali e tutta la cittadinanza che volesse intervenire: un incontro volto a spiegare alla cittadinanza la situazione ambientale a Lucca, in modo particolare nel quartiere S. Anna, dove potrebbero essere attuati diversi progetti urbanistici ed edili che, secondo i membri del Comitato parco di S. Anna e gli oltre 2000 residenti che hanno firmato le sue proposte, recherebbero numerosi danni alla salute e alla vivibilità dei cittadini.           

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